venerdì 10 giugno 2016
Bona espugnata II xxvii, 6 - 8.
Leggiamo: "il celeste campion move dal polo, / e per gli aerei tempestosi campi / segna tra' nembi ampio sentier di lampi".
Prima osservazione: non so a quanti possa venir spontaneo, leggendo, pensare ad una rima sotto certi rispetti "facile" per il verso 7, ed aspettarsi il nesso tempestosi nembi; dalla "delusione" discendono le considerazioni successive.
A) la rima -ampi è più facile di -embi, e questo potrebbe spiegare in parte perché "nembi" fu presumibilmente spostata - oltre che per il fatto per cui il sintagma "tempestosi nembi" è banale, mentre "tempestosi campi" (e si badi ad "aerei [...] campi", per cui l'inserzione dell'aggettivo "magnifica" distanziando) suscita più meraviglia - all'interno dell'endecasillabo; b) una sensibilità moderna noterebbe in primo luogo la quasi - rima di [c]ampi a 7 con ampi[o] all'interno di 8, ripresa in [l]ampi, rima "vera" dello stesso verso, quindi indicherebbe la costanza dei rimandi fonici parziali che si costituisce fra campion a 6 interno e la rima campi di 7, e poi appunto ampio e lampi di 8.
Non è il caso di ricordare qui lungamente il ruolo di emancipazione dal passato che un'ampia trattatistica ha evidenziato per la quasi - rima nell'esercizio poetico almeno del Novecento.
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Vincenzo Piazza.
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