giovedì 11 agosto 2016
Un passo.
Scrisse il filologo e critico Gianfranco Contini "che in Ungaretti il discorso nasce successivamente alla parola". Ho il dubbio (dubbio) si possa dire sia sempre così. Il concetto è descrizione; la parola singola può forse essere pensata come il minimo di definizione, ossia di fermo, la posizione di un confine alla cosa, alla res - e si veda giustapponto (!) il discorso di Giacomo Devoto sul valore di "res" latino in Storia della lingua di Roma.
Spesso oggi il concetto - quando sostengo che è descrizione mi allaccio al "corrispondente" greco - è sinonimo (a caso?) di "termine" nel senso di parola (unica).
Una prima parola dev'essere ben pronunciata o scritta per iniziare il discorso.
Questo anche se la poesia scritta in alcuni è nettamente un discorso giunto sulla pagina compiuto, sviluppato, ragionato, limato al di fuori.
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