venerdì 30 settembre 2016
Il marmo...
giovedì 29 settembre 2016
Obbiettivo.
La citazione...(Due gabbie II).
Due gabbie.
In nessuna cultura.
mercoledì 28 settembre 2016
Anche gli oranghi...
Qualsiasi.
martedì 27 settembre 2016
Le leggi.
Forse.
lunedì 26 settembre 2016
E tuttavia...
A.
venerdì 23 settembre 2016
Umanesimo (Scienze II).
Avanzando.
giovedì 22 settembre 2016
La migrazione.
Tre principi II.
Tre principi.
mercoledì 21 settembre 2016
Ovverosia (Una nota II).
Una nota.
martedì 20 settembre 2016
In ogni.
lunedì 19 settembre 2016
Strumenti.
domenica 18 settembre 2016
sabato 17 settembre 2016
venerdì 16 settembre 2016
Il saper...
Apollo.
giovedì 15 settembre 2016
Rifiutare.
Ed infatti (Il come se II).
Il come se.
mercoledì 14 settembre 2016
Mentre si cerca.
A proposito.
martedì 13 settembre 2016
Una difficoltà radicale.
Breve storia delle lingue.
lunedì 12 settembre 2016
Il fatto.
Ogni cultura.
sabato 10 settembre 2016
Alcune domande.
venerdì 9 settembre 2016
Il motivo.
giovedì 8 settembre 2016
Qualcuno disse...
mercoledì 7 settembre 2016
Non concordo.
Una frase "sbagliata".
Uno.
martedì 6 settembre 2016
Dei pericoli dell'idea augustea.
Questo "Salone"...
lunedì 5 settembre 2016
Per buoni e cattivi (Scippo culturale I).
Frammento.
La differenza fra questo movimento nell'Umanesimo – Rinascimento, e quello che più volte si è ripetuto nel Medioevo, sta nello svincolamento teorico di esso da una base religiosa (l'“epicureismo” di Lorenzo Valla, posto poi che la lettura dell'epicureismo come filosofia “atea” sia una lettura corretta: essa rifiuta determinati “eccessi” della religione, come il sacrificio umano, e rifiuta la Provvidenza, ma rimane da vedere se una religione non rimanga tale senza Provvidenza), certamente più forte nel primo caso che nel secondo (la circolazione dei modelli della poesia cortese e del romanzo cavalleresco, letta laicamente, è di certo ugualmente europea, fino al Tristano biancorusso, ma più conosciuta in Europa occidentale, per quanto riguarda l'Italia, nella filiazione della Scuola Siciliana, dei Siculo – toscani e degli Stilnovisti, fino a Petrarca ed “epigoni”, dalla poesia cortese provenzale, che diede origine anche alle cantigas gallego – portoghesi ed ai Minnesänger tedeschi; o come i cicli francesi di chansons in versi o di romanzi in prosa trovarono imitatori italiani spagnoli e tedeschi dagli intenti più e meno artistici), seppure bisogna tener conto del fatto che il tempo non si cancella, ed il fenomeno contemporaneo neppure.
Per quanto riguarda la “dequalificazione” degli studi umanistici e la frantumazione e moltiplicazione delle materie, il problema va semmai posto nell'incapacità di comunicare che le materie si possono ed il più possibile si dovrebbero integrare in uno studioso: si dovrebbe significare che la letteratura italiana fino almeno alla fine del Settecento (ma poi ben più in là, a voler guardare) è francamente incomprensibile senza la letteratura latina, quella greca, quella francese medievale, senza la diffusione dei romanzi cavallereschi spagnoli etc. fra il Cinquecento ed il Settecento etc., con tutte le reciproche loro interferenze, come della pubblicistica filosofica, della musica, delle arti figurative, della critica filologica che riprende coll'umanesimo più consapevole interessato anche all'ebraico ed al testo sacro, per esempio: il che implica un continuo recupero, nell'indagine su di un'opera, delle discipline extra – letterarie, e tanto più di uno sguardo non recluso in una branca specifica della letteratura, delle arti figurative e di quella musicale ed oltre.